“I miei quadri non vengono fuori mai come me li aspettavo ma di questo non sono mai sorpreso”.
Così Andy Warhol descriveva la sua arte, lontanissima dall’idea di atto creativo unico ed irripetibile, totalmente incentrata su una serialità visiva, volutamente programmatica ma mai anonima.
L’America di Warhol, quella dei favolosi anni ’60, è uno stato democratico in cui il concetto di “american people” è subordinato al consumismo. La pubblicità, vero perno della società capitalistica, induce alla massificazione, favorendo l’insorgere di tendenze e di stereotipi.
Andy Warhol non declina questo cliché, anzi, da artista perfettamente integrato, ripropone il trend della sua stessa società, imponendosi come… continua a leggere su Auralcrave.com